Non c’è più alcun dubbio che i trend esistano e soprattutto che persistano.
Si è dimostrato ampiamente che questo è vero perfino in un ambiente assolutamente random.
Quindi il vecchio detto: “stay with the trend, the trend is your friend” è una ricetta semplice e sicura.
Si compra un trend al rialzo e si shorta un trend al ribasso: tutto qui.
Ma chi fa trading sa che il punto delicato nell’applicazione di questa semplice e sicura ricetta è proprio il sapere quando il trend è cambiato.
Altro problema è che non è noto a priori quanto durerà un trend: potrebbe trattarsi di poche barre o di moltissime, e quindi il punto chiave è comprendere senza ritardi il punto di inizio ed il punto finale del trend stesso perché normalmente è evidente l’esistenza di un trend solo dopo parecchio tempo che è già iniziato (e potrebbe star già per finire)
Lo Instantaneous Trendline Indicator di John Ehlers affronta proprio questi problemi e sostanzialmente li risolve.
A prima vista potrebbe lasciare perplessi, perché mostra anch’esso ritardi abbastanza pronunciati.
Tuttavia i segnali long e short forniti sono inequivocabili: non si prestano a false interpretazioni, perché di fatto non ci sono variabili da introdurre; il segnale è quello che è, per così dire.
La curva dell’equity appare davvero molto stabile e monotonamente crescente, così come deve essere una successione di profitti e perdite che non crei dubbi e quindi faccia commettere errori.
Un risultato non secondario ottenuto esaminando il lavoro di Ehlers ci ha portato alla scrittura di due screeners che sembrano individuare con precisione gli asset che hanno appena iniziato un secondario al rialzo o al ribasso, e anche questo risultato è tutt’altro che banale.
Si è dimostrato ampiamente che questo è vero perfino in un ambiente assolutamente random.
Quindi il vecchio detto: “stay with the trend, the trend is your friend” è una ricetta semplice e sicura.
Si compra un trend al rialzo e si shorta un trend al ribasso: tutto qui.
Ma chi fa trading sa che il punto delicato nell’applicazione di questa semplice e sicura ricetta è proprio il sapere quando il trend è cambiato.
Altro problema è che non è noto a priori quanto durerà un trend: potrebbe trattarsi di poche barre o di moltissime, e quindi il punto chiave è comprendere senza ritardi il punto di inizio ed il punto finale del trend stesso perché normalmente è evidente l’esistenza di un trend solo dopo parecchio tempo che è già iniziato (e potrebbe star già per finire)
Lo Instantaneous Trendline Indicator di John Ehlers affronta proprio questi problemi e sostanzialmente li risolve.
A prima vista potrebbe lasciare perplessi, perché mostra anch’esso ritardi abbastanza pronunciati.
Tuttavia i segnali long e short forniti sono inequivocabili: non si prestano a false interpretazioni, perché di fatto non ci sono variabili da introdurre; il segnale è quello che è, per così dire.
La curva dell’equity appare davvero molto stabile e monotonamente crescente, così come deve essere una successione di profitti e perdite che non crei dubbi e quindi faccia commettere errori.
Un risultato non secondario ottenuto esaminando il lavoro di Ehlers ci ha portato alla scrittura di due screeners che sembrano individuare con precisione gli asset che hanno appena iniziato un secondario al rialzo o al ribasso, e anche questo risultato è tutt’altro che banale.