Questo nuovo racconto di Giuseppe Palma è ambientato nell’anno 2066 sull’immaginaria isola di Sodoma, scoperta casualmente nel 2034 a sud delle Canarie, nell’oceano Atlantico, e divenuta in pochi decenni l’emblema della modernità Restauratrice.
Palma ha quindi cercato di narrare, attraverso una breve opera in prosa inquadrabile nella struttura del racconto, quelli che potrebbero essere gli sviluppi e le conseguenze di quanto d’assurdo propina ormai da diversi anni una certa politica nazionale e sovranazionale, tentando un esperimento narrativo certamente difficile ma non impossibile.
Come sarà la nostra vita tra cinquant’anni se determinate proposte o soluzioni, che sembrano al momento inarrestabili, dovessero trovare attuazione? Cosa ne sarà di noi? Che ne sarà dei nostri figli? Cosa ne sarà della libertà, del lavoro e della democrazia?
Pur trattandosi di un racconto di pura fantasia, questo nuovo tentativo letterario di Palma mira proprio a fornire alcune risposte a simili domande, evidenziando le drammatiche conseguenze cui condurrebbero alcune scelte e/o soluzioni prospettate dalla classe dirigente del nostro Paese su imposizione della sovrastruttura europea, entrambe – scrive l’autore - a libro paga del capitale internazionale e che quotidianamente stuprano i principi supremi scolpiti col sangue nelle Costituzioni nazionali di tutti gli Stati membri dell’Unione Europea. Con particolare accanimento nei confronti della Costituzione italiana - nata nel 1946-47 dalla sofferenza del genere umano - non a torto definita la più bella del mondo.
Considerati i temi affrontati nel racconto è impossibile non accorgersi di un parallelismo con il romanzo “1984” di George Orwell, infatti questo nuovo esperimento letterario di Palma – ch’egli stesso definisce del tutto indegno a confronto del romanzo di Orwell - mira proprio a rendere omaggio alla straordinaria lungimiranza dello scrittore britannico.
Nomi, situazioni, personaggi e luoghi sono puramente casuali e frutto della fantasia, fatta eccezione per la cornice generale in cui si colloca l’intero racconto all’interno del quale l’autore fa in alcuni casi riferimento a situazioni e cose strettamente attinenti e connessi alla realtà dei giorni nostri.
Sceneggiatura realistica inquadrata in un racconto di pura fantasia.
Non manca, come in tutte le opere narrative di Palma, un pizzico di “poesia”.
Epilogo tutto da scoprire.
Palma ha quindi cercato di narrare, attraverso una breve opera in prosa inquadrabile nella struttura del racconto, quelli che potrebbero essere gli sviluppi e le conseguenze di quanto d’assurdo propina ormai da diversi anni una certa politica nazionale e sovranazionale, tentando un esperimento narrativo certamente difficile ma non impossibile.
Come sarà la nostra vita tra cinquant’anni se determinate proposte o soluzioni, che sembrano al momento inarrestabili, dovessero trovare attuazione? Cosa ne sarà di noi? Che ne sarà dei nostri figli? Cosa ne sarà della libertà, del lavoro e della democrazia?
Pur trattandosi di un racconto di pura fantasia, questo nuovo tentativo letterario di Palma mira proprio a fornire alcune risposte a simili domande, evidenziando le drammatiche conseguenze cui condurrebbero alcune scelte e/o soluzioni prospettate dalla classe dirigente del nostro Paese su imposizione della sovrastruttura europea, entrambe – scrive l’autore - a libro paga del capitale internazionale e che quotidianamente stuprano i principi supremi scolpiti col sangue nelle Costituzioni nazionali di tutti gli Stati membri dell’Unione Europea. Con particolare accanimento nei confronti della Costituzione italiana - nata nel 1946-47 dalla sofferenza del genere umano - non a torto definita la più bella del mondo.
Considerati i temi affrontati nel racconto è impossibile non accorgersi di un parallelismo con il romanzo “1984” di George Orwell, infatti questo nuovo esperimento letterario di Palma – ch’egli stesso definisce del tutto indegno a confronto del romanzo di Orwell - mira proprio a rendere omaggio alla straordinaria lungimiranza dello scrittore britannico.
Nomi, situazioni, personaggi e luoghi sono puramente casuali e frutto della fantasia, fatta eccezione per la cornice generale in cui si colloca l’intero racconto all’interno del quale l’autore fa in alcuni casi riferimento a situazioni e cose strettamente attinenti e connessi alla realtà dei giorni nostri.
Sceneggiatura realistica inquadrata in un racconto di pura fantasia.
Non manca, come in tutte le opere narrative di Palma, un pizzico di “poesia”.
Epilogo tutto da scoprire.