Trasformare un programma scolastico di storia in una serie di scene teatrali? L’idea potrebbe sembrare a prima vista bizzarra. Lavorando con questa generazione di bambini e ragazzi, però, ci si rende presto conto che essi sono molto legati alla quotidianità e faticano sempre di più a capire e ricordare fenomeni e fatti accaduti in un tempo lontano, col quale essi stentano a trovare dei collegamenti, nonostante tutte le strategie didattiche messe in atto. Al contrario, invece, essi diventano molto più recettivi, se vien chiesto loro di immaginare lo svolgimento di alcuni fatti come se si trattasse di una sequenza cinematografica, dove i personaggi parlano, lottano, corrono, vivono. Più che “spiegare” loro il contesto in cui sono avvenuti certi fatti, diventa importante chieder loro per un attimo di “vivere” quei momenti. I bambini e ragazzi vi possono riconoscere una parte della vita dei loro nonni e bisnonni e, in alcuni casi, anche alcuni dei problemi con i quali le loro stesse famiglie hanno a che fare ogni giorno. Una storia, questa, che raramente viene scritta nei libri.
“Recitando si impara”: un insieme che diverte e fa pensare
Tutto ha inizio con il solito simpatico ragazzino alle prese con il recupero dell’insufficienza di storia, situazione ben nota a molte famiglie, spesso rassegnate a trascorrere più di qualche domenica ad aiutare i figli sui libri. Questa volta, però, al posto delle solite minacce e prediche, una nonna saggia chiede al nipote di ripercorrere la storia come le immagini di un film. Di fronte alle varie situazioni, il ragazzino non può fare a meno di porsi domande, di meravigliarsi, di scandalizzarsi; la nonna, dosando abilmente i suoi interventi, trasforma i vari episodi in un’occasione per far ragionare il nipote da cittadino e aiutarlo a riflettere senza false coperture sui comportamenti e le responsabilità di ognuno nel corso della storia. Ne esce un insieme che diverte e fa pensare allo stesso tempo, dove non è mai assente uno sguardo costruttivo di speranza verso il futuro, proprio perché non si ripeta “sempre la solita storia”.
“Recitando si impara”: un insieme che diverte e fa pensare
Tutto ha inizio con il solito simpatico ragazzino alle prese con il recupero dell’insufficienza di storia, situazione ben nota a molte famiglie, spesso rassegnate a trascorrere più di qualche domenica ad aiutare i figli sui libri. Questa volta, però, al posto delle solite minacce e prediche, una nonna saggia chiede al nipote di ripercorrere la storia come le immagini di un film. Di fronte alle varie situazioni, il ragazzino non può fare a meno di porsi domande, di meravigliarsi, di scandalizzarsi; la nonna, dosando abilmente i suoi interventi, trasforma i vari episodi in un’occasione per far ragionare il nipote da cittadino e aiutarlo a riflettere senza false coperture sui comportamenti e le responsabilità di ognuno nel corso della storia. Ne esce un insieme che diverte e fa pensare allo stesso tempo, dove non è mai assente uno sguardo costruttivo di speranza verso il futuro, proprio perché non si ripeta “sempre la solita storia”.