Curatori: FEDERICA PIRANI, ANITA MARGIOTTA
Il Museo di Roma a Palazzo Braschi, con la mostra intitolata “Mediterraneo. Fotografie di viaggio dal 1850 al 1910”, è una delle tante sedi espositive coinvolte nella terza edizione di FotoGrafia, festival internazionale di Roma, dal titolo “Dura bellezza”.
Le circa 80 fotografie esposte, provenienti dalla Fondazione Italiana per la Fotografia di Torino e dall’Archivio Fotografico Comunale di Roma, documentano il viaggio attraverso il Mediterraneo di alcuni tra i più importanti maestri della fotografia storica, alla scoperta di luoghi affascinanti e sconosciuti.
Il visitatore, spogliate le vesti del turista moderno, potrà calarsi in quelle del viaggiatore di fine Ottocento che, ormai abbandonati taccuino e matite del Grand Tour settecentesco, si avvale ora del nuovo mezzo di rappresentazione che permette di rilevare ogni dettaglio con estrema precisione.
Dall’Italia alla Francia, Spagna, Grecia, Turchia, fino all’Africa settentrionale si avrà la possibilità di intraprendere un viaggio coinvolgente e suggestivo alla scoperta di situazioni geografiche, archeologiche, di vita quotidiana ormai perdute o fortemente mutate.
Viaggiare, nel secolo XIX, significava varcare i confini del mondo conosciuto alla ricerca dell’inesplorato e dello straordinario e quale mezzo migliore della fotografia per raccontare, documentare, dare forma e visibilità ai ricordi, permettendo a chiunque di viaggiare a piè fermo?
Gianni Borgna
Il Museo di Roma a Palazzo Braschi, con la mostra intitolata “Mediterraneo. Fotografie di viaggio dal 1850 al 1910”, è una delle tante sedi espositive coinvolte nella terza edizione di FotoGrafia, festival internazionale di Roma, dal titolo “Dura bellezza”.
Le circa 80 fotografie esposte, provenienti dalla Fondazione Italiana per la Fotografia di Torino e dall’Archivio Fotografico Comunale di Roma, documentano il viaggio attraverso il Mediterraneo di alcuni tra i più importanti maestri della fotografia storica, alla scoperta di luoghi affascinanti e sconosciuti.
Il visitatore, spogliate le vesti del turista moderno, potrà calarsi in quelle del viaggiatore di fine Ottocento che, ormai abbandonati taccuino e matite del Grand Tour settecentesco, si avvale ora del nuovo mezzo di rappresentazione che permette di rilevare ogni dettaglio con estrema precisione.
Dall’Italia alla Francia, Spagna, Grecia, Turchia, fino all’Africa settentrionale si avrà la possibilità di intraprendere un viaggio coinvolgente e suggestivo alla scoperta di situazioni geografiche, archeologiche, di vita quotidiana ormai perdute o fortemente mutate.
Viaggiare, nel secolo XIX, significava varcare i confini del mondo conosciuto alla ricerca dell’inesplorato e dello straordinario e quale mezzo migliore della fotografia per raccontare, documentare, dare forma e visibilità ai ricordi, permettendo a chiunque di viaggiare a piè fermo?
Gianni Borgna