Questa pubblicazione nasce, su richiesta degli attuali proprietari, per ricostruire la storia di un dipinto: una copia della “Madonna del Granduca”, celebre opera del pittore Raffaello Sanzio esposta oggi a nella Galleria Palatina, a Firenze.
Ad alcuni potrebbe sembrare strano voler studiare le vicende di una semplice riproduzione ma, questa in particolare, ha avuto una vita decisamente movimentata e si è trovata al centro di vicende legali e dibattiti che hanno fatto molto discutere l’ambiente dei Beni Culturali italiano arrivando ad essere considerata, in alcuni casi, un originale capolavoro rinascimentale.
I proprietari hanno quindi deciso, per renderle onore, di riassumere le “disavventure” di quest’opera che, fino ad ora, erano raccolte in una montagna disordinata di fascicoli.
Per fare questo hanno messo a disposizione tutta la documentazione in loro possesso la quale, una volta riordinata e analizzata, ha consentito di ricostruire gli avvenimenti relativi a questo dipinto a partire dal momento in cui è entrato in possesso della loro famiglia, nel 1931, fino ad oggi.
Inoltre si sono affidati alle moderne tecniche diagnostiche per sfatare in maniera inequivocabile ogni mito che era stato costruito circa la paternità del quadro.
Ad alcuni potrebbe sembrare strano voler studiare le vicende di una semplice riproduzione ma, questa in particolare, ha avuto una vita decisamente movimentata e si è trovata al centro di vicende legali e dibattiti che hanno fatto molto discutere l’ambiente dei Beni Culturali italiano arrivando ad essere considerata, in alcuni casi, un originale capolavoro rinascimentale.
I proprietari hanno quindi deciso, per renderle onore, di riassumere le “disavventure” di quest’opera che, fino ad ora, erano raccolte in una montagna disordinata di fascicoli.
Per fare questo hanno messo a disposizione tutta la documentazione in loro possesso la quale, una volta riordinata e analizzata, ha consentito di ricostruire gli avvenimenti relativi a questo dipinto a partire dal momento in cui è entrato in possesso della loro famiglia, nel 1931, fino ad oggi.
Inoltre si sono affidati alle moderne tecniche diagnostiche per sfatare in maniera inequivocabile ogni mito che era stato costruito circa la paternità del quadro.