L’Associazione per la Ricerca sulla Depressione di Torino presenta un’iniziativa consistente nella pubblicazione di una Collana di Psichiatria Divulgativa. Nel primo libro, dal titolo: “La cura della depressione: farmaci o psicoterapia”, editato nell'Ottobre 2011, è stata descritta la strategia terapeutica del Disturbo Depressivo che prevede l'utilizzo dei farmaci nella fase acuta del disturbo e dello strumento psicologico nella fase successiva. In questo secondo libro, dal titolo: “Il paziente depresso e i suoi familiari”, sono descritti i sintomi che consentono di riconoscere il Disturbo Depressivo e le varie forme attraverso le quali esso si manifesta. Viene inoltre presentato l'aspetto del problema riguardante i familiari del paziente depresso, inevitabilmente coinvolti quando un congiunto si ammala di depressione e che spesso, a causa delle scarse informazioni in loro possesso, non sanno quale atteggiamento tenere.
L’obiettivo della Collana è di dare un contributo al superamento delle barriere pregiudiziali, che s'interpongono tra chi soffre di questi disturbi e chi li cura. Tale obiettivo viene perseguito mediante un'informazione divulgativa che, pur nel rispetto del rigore scientifico, produce e diffonde materiale informativo utilizzando un linguaggio semplice, non “tecnico” e tale da renderne i contenuti facilmente accessibili a “tutti”. Ribadiamo il concetto che l’informazione è l’unico strumento in grado di contrastare i pregiudizi e quindi fare informazione equivale a fare prevenzione.
L’obiettivo della Collana è di dare un contributo al superamento delle barriere pregiudiziali, che s'interpongono tra chi soffre di questi disturbi e chi li cura. Tale obiettivo viene perseguito mediante un'informazione divulgativa che, pur nel rispetto del rigore scientifico, produce e diffonde materiale informativo utilizzando un linguaggio semplice, non “tecnico” e tale da renderne i contenuti facilmente accessibili a “tutti”. Ribadiamo il concetto che l’informazione è l’unico strumento in grado di contrastare i pregiudizi e quindi fare informazione equivale a fare prevenzione.