Nell'epoca dei social media, la comunicazione digitale è diventata parte integrante delle nostre vite: per una porzione consistente di persone, l'interazione continua con i propri interlocutori attraverso testi scritti digitati su una tastiera è diventata un'abitudine quotidiana.
All'interno dei vari ambienti in cui trascorriamo parte della nostra vita connessa, Twitter occupa un posto privilegiato: non tanto per l'estensione del suo pubblico di partecipanti - che è molto ridotto rispetto a quello di altri ambienti connessi - quanto per caratteristiche diverse: la brevità forzata dei suoi testi, la sua attitudine a narrare il presente attraverso conversazioni che prendono la forma di un rito collettivo, e che contribuiscono a creare l'impressione di un "caos conversazionale"; la sua vocazione all'istantaneità di propagazione delle informazioni.
Investigare e capire i meccanismi in cui la lingua e il discorso sono usati per accompagnare la nostra vita nel mondo connesso di Twitter è l'obiettivo di questo libro. Il discorso di Twitter è liquido e sincopato, emotivo e polarizzato, rapido ed informale; è un discorso "aumentato", perché tende costantemente verso altri testi. Le parole, in Twitter, sono alla ricerca costante di visibilità, nel tentativo di emergere nella competizione con milioni di altre parole simultanee. In un ambiente in cui la brevità è un obbligo, le parole sono frutto di scelte precise: la brevità, infatti, deriva necessariamente dalla selezione.
Il discorso aumentato e connesso di Twitter sta inoltre sviluppando strategie proprie, che lo differenziano da altri tipi di interazioni. Attraverso l’uso sistematico e combinato di tali strategie, i partecipanti svolgono in Twitter un insieme di attività comunicative complesse, basate sull’intertestualità, sulla multidiscorsività e sull'individuazione dei percorsi più rilevanti.
Più che in altri contesti comunicativi, infatti, produrre e comprendere significati equivale in Twitter a ricondurre ogni singolo frammento al mosaico di tutti gli altri con cui esso è in relazione, con l'obiettivo di co-costruire il senso globale del flusso collettivo delle conversazioni.
L'analisi di queste strategie di tipo discorsivo è condotta su un campione consistente di tweet estratti dalla timeline italiana, e fa uso di metodologie statistico-quantitative, con l'obiettivo di isolare fenomeni linguistici quantitativamente rilevanti, per poi analizzarne in profondità i valori funzionali, e quindi i significati sottostanti.
Il volume è rivolto in primo luogo a ricercatori e studiosi di Scienze del Linguaggio. Il tema trattato è tuttavia rilevante per chiunque sia interessato a temi che riguardano la comunicazione, i social media e il mondo digitale, analizzati nei loro rapporti con l'uso linguistico. Il libro è inoltre un utile strumento di lavoro per studenti universitari, in particolare di discipline linguistiche, sociologiche e della comunicazione.
All'interno dei vari ambienti in cui trascorriamo parte della nostra vita connessa, Twitter occupa un posto privilegiato: non tanto per l'estensione del suo pubblico di partecipanti - che è molto ridotto rispetto a quello di altri ambienti connessi - quanto per caratteristiche diverse: la brevità forzata dei suoi testi, la sua attitudine a narrare il presente attraverso conversazioni che prendono la forma di un rito collettivo, e che contribuiscono a creare l'impressione di un "caos conversazionale"; la sua vocazione all'istantaneità di propagazione delle informazioni.
Investigare e capire i meccanismi in cui la lingua e il discorso sono usati per accompagnare la nostra vita nel mondo connesso di Twitter è l'obiettivo di questo libro. Il discorso di Twitter è liquido e sincopato, emotivo e polarizzato, rapido ed informale; è un discorso "aumentato", perché tende costantemente verso altri testi. Le parole, in Twitter, sono alla ricerca costante di visibilità, nel tentativo di emergere nella competizione con milioni di altre parole simultanee. In un ambiente in cui la brevità è un obbligo, le parole sono frutto di scelte precise: la brevità, infatti, deriva necessariamente dalla selezione.
Il discorso aumentato e connesso di Twitter sta inoltre sviluppando strategie proprie, che lo differenziano da altri tipi di interazioni. Attraverso l’uso sistematico e combinato di tali strategie, i partecipanti svolgono in Twitter un insieme di attività comunicative complesse, basate sull’intertestualità, sulla multidiscorsività e sull'individuazione dei percorsi più rilevanti.
Più che in altri contesti comunicativi, infatti, produrre e comprendere significati equivale in Twitter a ricondurre ogni singolo frammento al mosaico di tutti gli altri con cui esso è in relazione, con l'obiettivo di co-costruire il senso globale del flusso collettivo delle conversazioni.
L'analisi di queste strategie di tipo discorsivo è condotta su un campione consistente di tweet estratti dalla timeline italiana, e fa uso di metodologie statistico-quantitative, con l'obiettivo di isolare fenomeni linguistici quantitativamente rilevanti, per poi analizzarne in profondità i valori funzionali, e quindi i significati sottostanti.
Il volume è rivolto in primo luogo a ricercatori e studiosi di Scienze del Linguaggio. Il tema trattato è tuttavia rilevante per chiunque sia interessato a temi che riguardano la comunicazione, i social media e il mondo digitale, analizzati nei loro rapporti con l'uso linguistico. Il libro è inoltre un utile strumento di lavoro per studenti universitari, in particolare di discipline linguistiche, sociologiche e della comunicazione.