Catalogo della Mostra presso il Complesso del Vittoriano di Roma
Rubbish, trash, cosa sono diventati i nostri rifiuti oggi se nella migliore delle ipotesi si trasformano in Junk art? Se ogni nostra azione produce un rifiuto da smaltire, allora anche bere una lattina lo è. lo sapeva bene Warhol così come adesso Ferrone Viola. Interpellata ancora una volta, l’arte contemporanea può darne una lettura originale. Ma può anche offrirsi come soluzione a uno dei drammi del nostro tempo? È pura illusione, moda imperante in galleria o davvero può suggerire una via d’uscita? la mostra “Crush” apre scenari davvero sorprendenti. il termine crush (schiacciato) si riferisce al gesto chiave della ricerca dell’artista – ovvero schiacciare le lattine accartocciate raccolte per strada. il crushismo è la nuova poetica sorta dalle opere di Fabio Ferrone Viola composte di una ricca collezione di rifiuti e lattine, residui di plastica, scarti. “Da simbolo di consumo a consumo stesso” – come sostiene Vittorio Sgarbi – “non c’è, in lui, solo un bagaglio di conoscenze artistiche aggiuntive rispetto ai tempi di Warhol (…) ma anche una diversa visione del sistema consumistico, incentrata su una problematica diventata più impellente rispetto a cinquanta anni fa, l’urgenza della questione ecologica (l’oppressione del rifiuto, l’obbligo del suo riciclo)”.
“Intenzionate a incidere nel sociale” le opere di Fabio Ferrone Viola quindi sono l’evoluzione più positiva del fenomeno in ambito artistico di riciclo dei materiali di scarto. Più “dello street style di Banksy, o meglio di Shepard Fairey, l’autore dell’”Hope” Poster (...) la lezione di Warhol è significato per Ferrone Viola scavalcarla, caricarla di valenze nuove, unico modo possibile per farla diventare di nuovo specchio del mondo”.
Paola Valori si è formata all’accademia di belle arti di Roma. Specializzatasi a pieni voti in Arti Visive e Discipline dello Spettacolo, affianca all’attività di artista quella di gallerista e curatrice, con un vivo interesse per l’organizzazione di iniziative culturali, artistiche e musicali. Promotrice di eventi dedicati alle nuove tendenze dell’arte contemporanea, è attiva talent scout di giovani artisti. ha ideato il progetto MiCRo, centro di sperimentazione aperto alle nuove tendenze dell’arte e alla ricerca. dal 2016 è presidente dell’associazione Michele Valori nella promozione dei linguaggi contemporanei.
Rubbish, trash, cosa sono diventati i nostri rifiuti oggi se nella migliore delle ipotesi si trasformano in Junk art? Se ogni nostra azione produce un rifiuto da smaltire, allora anche bere una lattina lo è. lo sapeva bene Warhol così come adesso Ferrone Viola. Interpellata ancora una volta, l’arte contemporanea può darne una lettura originale. Ma può anche offrirsi come soluzione a uno dei drammi del nostro tempo? È pura illusione, moda imperante in galleria o davvero può suggerire una via d’uscita? la mostra “Crush” apre scenari davvero sorprendenti. il termine crush (schiacciato) si riferisce al gesto chiave della ricerca dell’artista – ovvero schiacciare le lattine accartocciate raccolte per strada. il crushismo è la nuova poetica sorta dalle opere di Fabio Ferrone Viola composte di una ricca collezione di rifiuti e lattine, residui di plastica, scarti. “Da simbolo di consumo a consumo stesso” – come sostiene Vittorio Sgarbi – “non c’è, in lui, solo un bagaglio di conoscenze artistiche aggiuntive rispetto ai tempi di Warhol (…) ma anche una diversa visione del sistema consumistico, incentrata su una problematica diventata più impellente rispetto a cinquanta anni fa, l’urgenza della questione ecologica (l’oppressione del rifiuto, l’obbligo del suo riciclo)”.
“Intenzionate a incidere nel sociale” le opere di Fabio Ferrone Viola quindi sono l’evoluzione più positiva del fenomeno in ambito artistico di riciclo dei materiali di scarto. Più “dello street style di Banksy, o meglio di Shepard Fairey, l’autore dell’”Hope” Poster (...) la lezione di Warhol è significato per Ferrone Viola scavalcarla, caricarla di valenze nuove, unico modo possibile per farla diventare di nuovo specchio del mondo”.
Paola Valori si è formata all’accademia di belle arti di Roma. Specializzatasi a pieni voti in Arti Visive e Discipline dello Spettacolo, affianca all’attività di artista quella di gallerista e curatrice, con un vivo interesse per l’organizzazione di iniziative culturali, artistiche e musicali. Promotrice di eventi dedicati alle nuove tendenze dell’arte contemporanea, è attiva talent scout di giovani artisti. ha ideato il progetto MiCRo, centro di sperimentazione aperto alle nuove tendenze dell’arte e alla ricerca. dal 2016 è presidente dell’associazione Michele Valori nella promozione dei linguaggi contemporanei.