La Batracomiomachia, ovvero La guerra dei topi e delle rane, è un poemetto eroicomico pseudo-omerico di 303 versi, parodia dell’epica eroica, in cui si narra della guerra tra i topi e le rane.
Assai famosa fu la traduzione italiana di Giacomo Leopardi e che era convinto, sulla base di una precisa analisi stilistica, che l’opera non potesse essere anteriore al III secolo a.C. Leopardi scelse come metro la sestina endecasillaba, divise il testo in quattro canti evitando una traduzione letterale ma cercando di calarsi nei pensieri del poeta greco facendoli suoi per realizzare non una semplice traduzione ma un’opera in qualche modo originale.
Bonifacio Palumbo, grande appassionato di letteratura greca, a sua volta, ne fece una riduzione in prosa corredata da disegni perché rivolta a ragazzi e bambini. Ne risulta un componimento lieve e divertente, veloce nel ritmo e, come una favola, è godibile da chiunque, adulti e piccini.
Assai famosa fu la traduzione italiana di Giacomo Leopardi e che era convinto, sulla base di una precisa analisi stilistica, che l’opera non potesse essere anteriore al III secolo a.C. Leopardi scelse come metro la sestina endecasillaba, divise il testo in quattro canti evitando una traduzione letterale ma cercando di calarsi nei pensieri del poeta greco facendoli suoi per realizzare non una semplice traduzione ma un’opera in qualche modo originale.
Bonifacio Palumbo, grande appassionato di letteratura greca, a sua volta, ne fece una riduzione in prosa corredata da disegni perché rivolta a ragazzi e bambini. Ne risulta un componimento lieve e divertente, veloce nel ritmo e, come una favola, è godibile da chiunque, adulti e piccini.