Nell'anno 1990 io avevo pubblicato un'opera intitolata Testi Etruschi tradotti e commentati – con vocabolario (Bulzoni Editore, Roma). La presente opera costituisce il rifacimento di quella mia di 23 anni fa.
Ovviamente la metodologia da me seguita nella composizione di quella mia prima opera è quella stessa che seguo in questa mia nuova, ma il titolo risulta mutato in Iscrizioni Etrusche – tradotte e commentate.
La mia decisione di mutare il titolo è venuta da due importanti circostanze: I) Il numero delle iscrizioni etrusche da me studiate, tradotte e commentate in questa mia nuova opera è di molto superiore al numero di quelle da me presentate nella mia vecchia; II) Alla traduzione e al commento delle iscrizioni della mia prima opera io ho apportato, in questa nuova, numerose modifiche e perfezionamenti, conseguenti al fatto che nel frattempo io ho mandato avanti in maniera intensiva lo studio della lingua etrusca, come dimostra il numero delle nuove opere che ho pubblicato in questi ultimi anni.
In un campo assai sdrucciolevole come è quello relativo allo studio della lingua etrusca, è evidente che il tempo non passa mai inutilmente: in effetti nella mia nuova opera compaiono miei recenti scoperte relative alla lingua etrusca, ovvio effetto del mio successivo studio approfondito. D'altronde tengo a segnalare e a precisare che mie traduzioni e interpretazioni di iscrizioni etrusche che avevo inserito perfino in mie opere recenti e recentissime, risultano modificate o perfezionate in questa mia nuova odierna.
È cosa nota che in tutte le scienze o discipline, il sapere si trova in continua evoluzione di modifica e di perfezionamento e ciò avviene ovviamente pure rispetto allo studio della lingua etrusca, come potrebbe constatare con facilità dall'esame e dalla comparazione che un qualsiasi lettore intendesse effettuare nella serie delle mie 12 opere dedicate a questa lingua.
Nella mia opera del 1990 io avevo seguito il testo e pure la numerazione delle iscrizioni etrusche quali risultavano nell'opera di Massimo Pallottino, Testimonia Linguae Etruscae (II ediz., Firenze 1968) (sigla TLE). Senonché questa pur importante opera è stata largamente superata dalla più recente di Helmut Rix, Etruskische Texte, Editio Minor, I Einleitung, Konkordanz, Indices; II Texte (Tübingen 1991) (sigla ET). Questa riporta il sito di ritrovamento di ogni iscrizione, il suo supporto epigrafico ed inoltre la datazione, sia pure generica.
In questa mia presente opera pertanto io seguo la numerazione e le indicazioni della citata opera del Rix, ovviamente facendo uso delle relative sigle ed abbreviazioni, quelle che riporto immediatamente dopo questa Premessa. Però, siccome il Rix non è sempre convincente nelle sue letture, ricostruzioni ed emendamenti delle iscrizioni etrusche citate, talvolta peggiorando quelli del Pallottino, ho ritenuto di continuare a mantenere il riferimento ai TLE del Pallottino, anche per consentire all'eventuale studioso di controllare in contemporanea i due testi (quelli dei TLE e degli ET) e di scegliere quello che gli sembra da preferire.
Chiudo questa mia breve Premessa dicendo di essere convinto di poter offrire, con la presente opera, un utile e facile strumento di lavoro per coloro che si volessero dedicare allo studio di questa affascinante (però non più ”misteriosa”) lingua di quel popolo meraviglioso che sono stati gli Etruschi.
Massimo Pittau
Sassari dicembre 2013
Ovviamente la metodologia da me seguita nella composizione di quella mia prima opera è quella stessa che seguo in questa mia nuova, ma il titolo risulta mutato in Iscrizioni Etrusche – tradotte e commentate.
La mia decisione di mutare il titolo è venuta da due importanti circostanze: I) Il numero delle iscrizioni etrusche da me studiate, tradotte e commentate in questa mia nuova opera è di molto superiore al numero di quelle da me presentate nella mia vecchia; II) Alla traduzione e al commento delle iscrizioni della mia prima opera io ho apportato, in questa nuova, numerose modifiche e perfezionamenti, conseguenti al fatto che nel frattempo io ho mandato avanti in maniera intensiva lo studio della lingua etrusca, come dimostra il numero delle nuove opere che ho pubblicato in questi ultimi anni.
In un campo assai sdrucciolevole come è quello relativo allo studio della lingua etrusca, è evidente che il tempo non passa mai inutilmente: in effetti nella mia nuova opera compaiono miei recenti scoperte relative alla lingua etrusca, ovvio effetto del mio successivo studio approfondito. D'altronde tengo a segnalare e a precisare che mie traduzioni e interpretazioni di iscrizioni etrusche che avevo inserito perfino in mie opere recenti e recentissime, risultano modificate o perfezionate in questa mia nuova odierna.
È cosa nota che in tutte le scienze o discipline, il sapere si trova in continua evoluzione di modifica e di perfezionamento e ciò avviene ovviamente pure rispetto allo studio della lingua etrusca, come potrebbe constatare con facilità dall'esame e dalla comparazione che un qualsiasi lettore intendesse effettuare nella serie delle mie 12 opere dedicate a questa lingua.
Nella mia opera del 1990 io avevo seguito il testo e pure la numerazione delle iscrizioni etrusche quali risultavano nell'opera di Massimo Pallottino, Testimonia Linguae Etruscae (II ediz., Firenze 1968) (sigla TLE). Senonché questa pur importante opera è stata largamente superata dalla più recente di Helmut Rix, Etruskische Texte, Editio Minor, I Einleitung, Konkordanz, Indices; II Texte (Tübingen 1991) (sigla ET). Questa riporta il sito di ritrovamento di ogni iscrizione, il suo supporto epigrafico ed inoltre la datazione, sia pure generica.
In questa mia presente opera pertanto io seguo la numerazione e le indicazioni della citata opera del Rix, ovviamente facendo uso delle relative sigle ed abbreviazioni, quelle che riporto immediatamente dopo questa Premessa. Però, siccome il Rix non è sempre convincente nelle sue letture, ricostruzioni ed emendamenti delle iscrizioni etrusche citate, talvolta peggiorando quelli del Pallottino, ho ritenuto di continuare a mantenere il riferimento ai TLE del Pallottino, anche per consentire all'eventuale studioso di controllare in contemporanea i due testi (quelli dei TLE e degli ET) e di scegliere quello che gli sembra da preferire.
Chiudo questa mia breve Premessa dicendo di essere convinto di poter offrire, con la presente opera, un utile e facile strumento di lavoro per coloro che si volessero dedicare allo studio di questa affascinante (però non più ”misteriosa”) lingua di quel popolo meraviglioso che sono stati gli Etruschi.
Massimo Pittau
Sassari dicembre 2013