Nel 1995 il circolo letterario telematico Fabula, che già possedeva un nutrito archivio, approdò al web raccogliendo intorno a sé molti di coloro che in quel periodo pionieristico coniugavano la passione per la scrittura con quella per la tecnologia.
Negli anni seguenti apparvero altri siti che si offrivano come luogo di aggregazione e pubblicazione per aspiranti scrittori e poeti. Ce n’erano ovviamente di vari tipi: da quelli sostenuti da ingenuo ardore giovanile a quelli che avevano alle spalle collaudate case editrici a pagamento e cercavano di sfruttare il nascente fenomeno della rete.
Proprio attraverso uno di questi siti ebbi modo di venire in contatto con l’universo dell’editoria a pagamento – un fenomeno fino allora conosciuto solo in parte – un mondo fatto di premi letterari dai nomi improbabili, di sillogi poetiche stampate col contributo dell’autore e accatastate nei garage, di riviste collegate a case editrici a pagamento e votate all’arte delle recensioni positive incrociate, ma soprattutto di irresistibili autobiografie che portavano alla luce le figure di poeti-benzinai e scrittrici-segretarie.
Si trattò di una vera e propria rivelazione che mi spinse a dare vita a un progetto nel quale coinvolsi Marcello Baraghini, editore di Stampa Alternativa. Il risultato fu un Millelire pubblicato nel marzo del 1998 con il titolo di Scrittrice precoce a pochi mesi scriveva il suo nome.
Si tratta di un libricino al quale mi sento particolarmente legato, non solo perché è il primo prodotto editoriale che ho realizzato ma anche perché credo che riesca a spiegare due o tre cose sull’editoria meglio di qualunque saggio o analisi.
Da anni il Millelire era esaurito e ho quindi pensato che fosse arrivato il momento di rimetterlo in circolazione. Anzi, ho fatto anche di più: sono andato a vedere che fine avessero fatto gli scrittori precoci. Ma questa è un’altra storia. E un altro libro.
“G.D., scrittrice precoce, a pochi mesi scriveva il suo nome. Dall’infant-sit (seggiolone) dettava alla nonna le poesie, poi ha iniziato a scriversele da sé. A 15 anni ha iniziato a dar loro dei titoli e 4 anni fa a mandarle ai concorsi. Ora fa l’operatrice di credito e sta imparando a scrivere in prosa.”
“V.C. è nato a Frosinone il 10 gennaio 1975. È il poeta delle cose semplici. Libero pensatore, tra le sue frasi più celebri vi è: “Molta gente per piacere agli altri finisce per non piacere più a se stessa, io questo rischio non lo correrò mai”.”
“M.G. da sempre subisce la dolce devastazione della poesia. Soggiogatore e soggiogato. Poeta solitario.”
Negli anni seguenti apparvero altri siti che si offrivano come luogo di aggregazione e pubblicazione per aspiranti scrittori e poeti. Ce n’erano ovviamente di vari tipi: da quelli sostenuti da ingenuo ardore giovanile a quelli che avevano alle spalle collaudate case editrici a pagamento e cercavano di sfruttare il nascente fenomeno della rete.
Proprio attraverso uno di questi siti ebbi modo di venire in contatto con l’universo dell’editoria a pagamento – un fenomeno fino allora conosciuto solo in parte – un mondo fatto di premi letterari dai nomi improbabili, di sillogi poetiche stampate col contributo dell’autore e accatastate nei garage, di riviste collegate a case editrici a pagamento e votate all’arte delle recensioni positive incrociate, ma soprattutto di irresistibili autobiografie che portavano alla luce le figure di poeti-benzinai e scrittrici-segretarie.
Si trattò di una vera e propria rivelazione che mi spinse a dare vita a un progetto nel quale coinvolsi Marcello Baraghini, editore di Stampa Alternativa. Il risultato fu un Millelire pubblicato nel marzo del 1998 con il titolo di Scrittrice precoce a pochi mesi scriveva il suo nome.
Si tratta di un libricino al quale mi sento particolarmente legato, non solo perché è il primo prodotto editoriale che ho realizzato ma anche perché credo che riesca a spiegare due o tre cose sull’editoria meglio di qualunque saggio o analisi.
Da anni il Millelire era esaurito e ho quindi pensato che fosse arrivato il momento di rimetterlo in circolazione. Anzi, ho fatto anche di più: sono andato a vedere che fine avessero fatto gli scrittori precoci. Ma questa è un’altra storia. E un altro libro.
“G.D., scrittrice precoce, a pochi mesi scriveva il suo nome. Dall’infant-sit (seggiolone) dettava alla nonna le poesie, poi ha iniziato a scriversele da sé. A 15 anni ha iniziato a dar loro dei titoli e 4 anni fa a mandarle ai concorsi. Ora fa l’operatrice di credito e sta imparando a scrivere in prosa.”
“V.C. è nato a Frosinone il 10 gennaio 1975. È il poeta delle cose semplici. Libero pensatore, tra le sue frasi più celebri vi è: “Molta gente per piacere agli altri finisce per non piacere più a se stessa, io questo rischio non lo correrò mai”.”
“M.G. da sempre subisce la dolce devastazione della poesia. Soggiogatore e soggiogato. Poeta solitario.”