Seminar paper from the year 2012 in the subject Romance Languages - Italian and Sardinian Studies, grade: 1,0, Free University of Berlin (Institut für Romanische Philologie), course: Proseminar Landeskunde - 'Scrittori e impegno civile nell'Italia del Novecento', language: Italian, abstract:
Fu paragonato a Gandhi (cfr. Dirks 1959: 287), ripetutamente candidato al Premio Nobel per la Pace (cfr. Fontanelli 1984: 180) e Walter Dirks lo descrive come uno dei rari sociologi che si disturbò a vivere tra i poveri (cfr. Dirks 1959: 286). Si parla di Danilo Dolci, un uomo che a 27 anni si trasferì nella Sicilia occidentale, nel posto più povero che avesse mai visto fino ad allora per aiutare la popolazione con le proprie mani. Ma chi era questo Danilo Dolci?
Dolci nacque il 29 giugno 1924 a Sesana (Trieste) (cfr. Fontanelli 1984: 7). Già da adolescente aveva una grande sete di sapienza, che soddisfava con libri quando poteva:
[…] il bisogno di leggere, di conoscere l’esperienza e il pensiero degli uomini che mi avevano preceduto, si è fatto così forte che se non avessi trovato attorno a me dei libri – nello scarso armadio di mio padre, nelle biblioteche, dagli amici, comprandoli quando potevo – li avrei rubati.[…]
(Fontanelli 1984: 8)
Studiò Architettura, ma poco prima di discutere la tesi abbandonò l’università. Dopo essere scappato dall’arresto dei nazisti andò a Nomadelphia, una comune allora sorta nell’Emilia Romagna nella quale si prendeva cura di orfani di guerra. Nonostante si trovasse bene nel modenese, partì per Trappeto nel 1952, spinto da qualcosa che non riuscì mai capire (cfr. Vitiello 1980: ix); una motivazione probabilmente fu la sua “naturale apertura oltre «la patria»“ derivata probabilmente dal fatto che ebbe il padre italiano, la madre slovena e un nonno tedesco. (cfr. Fontanelli 1984: 7)
In questo lavoro analizzerò: la vita di Danilo Dolci dall’arrivo a Trappeto fino all’uscita della sua raccolta di versi Il limone lunare. Poema per la radio dei poveri cristi; l’impegno pratico che si manifestò nelle numerose proteste non violente e nei congressi di sensibilizzazione al problema della mafia; le iniziative del suo Centro Studi e Iniziative con particolare attenzione per il metodo educativo da lui proposto: la maieutica. Infine prenderò in esame il lavoro poetico di Dolci strettamente legato al suo impegno sociale.
Fu paragonato a Gandhi (cfr. Dirks 1959: 287), ripetutamente candidato al Premio Nobel per la Pace (cfr. Fontanelli 1984: 180) e Walter Dirks lo descrive come uno dei rari sociologi che si disturbò a vivere tra i poveri (cfr. Dirks 1959: 286). Si parla di Danilo Dolci, un uomo che a 27 anni si trasferì nella Sicilia occidentale, nel posto più povero che avesse mai visto fino ad allora per aiutare la popolazione con le proprie mani. Ma chi era questo Danilo Dolci?
Dolci nacque il 29 giugno 1924 a Sesana (Trieste) (cfr. Fontanelli 1984: 7). Già da adolescente aveva una grande sete di sapienza, che soddisfava con libri quando poteva:
[…] il bisogno di leggere, di conoscere l’esperienza e il pensiero degli uomini che mi avevano preceduto, si è fatto così forte che se non avessi trovato attorno a me dei libri – nello scarso armadio di mio padre, nelle biblioteche, dagli amici, comprandoli quando potevo – li avrei rubati.[…]
(Fontanelli 1984: 8)
Studiò Architettura, ma poco prima di discutere la tesi abbandonò l’università. Dopo essere scappato dall’arresto dei nazisti andò a Nomadelphia, una comune allora sorta nell’Emilia Romagna nella quale si prendeva cura di orfani di guerra. Nonostante si trovasse bene nel modenese, partì per Trappeto nel 1952, spinto da qualcosa che non riuscì mai capire (cfr. Vitiello 1980: ix); una motivazione probabilmente fu la sua “naturale apertura oltre «la patria»“ derivata probabilmente dal fatto che ebbe il padre italiano, la madre slovena e un nonno tedesco. (cfr. Fontanelli 1984: 7)
In questo lavoro analizzerò: la vita di Danilo Dolci dall’arrivo a Trappeto fino all’uscita della sua raccolta di versi Il limone lunare. Poema per la radio dei poveri cristi; l’impegno pratico che si manifestò nelle numerose proteste non violente e nei congressi di sensibilizzazione al problema della mafia; le iniziative del suo Centro Studi e Iniziative con particolare attenzione per il metodo educativo da lui proposto: la maieutica. Infine prenderò in esame il lavoro poetico di Dolci strettamente legato al suo impegno sociale.