Doctor Time - investigatore dell’immaginario, nasce come romanzo seriale per bambini e ragazzi a partire dagli otto anni circa, fino ad abbracciare il mondo di tutti quei lettori adulti… ma non troppo. Lo stile narrativo è solo un gradino precedente a quello della sceneggiatura vera e propria, con dialoghi fra i personaggi più o meno rapidi e continui, intervallati da una sorta di informale ed impertinente quanto basta “voce fuori campo”. Le storie si svolgono in un futuro prossimo (dal 2018 a salire) ancora evidentemente collegato con gli usi, i costumi e le tematiche della nostra attualità, nelle affascinanti strade di una città “sperimentale”, Blue Babilonia, il cui nome è il primo segno riconoscibile dell’esperimento citato: in breve, nel nord dell’Inghilterra di un mondo nel quale in realtà l’ultimo confine rimasto è quello che divide il globo fra Oriente ed Occidente, è nata la prima cittadina che per scelta (degli abitanti fondatori) raccoglie praticamente tutte le razze e le culture esistenti sulla terra e dove, nei fatti, non esistono razzismi, discriminazioni fra popoli e persone, guerre ideologiche o di religione; un luogo insomma, dove la famosa “globalizzazione” non è più e non è solo un sistema economico cinico e disumano, ma un vero nuovo modo di vivere, creativo, solidale e realmente futurista, proprio per questo contrastato senza esitazione da un governo - sistema “mondiale” naturalmente proteso alla conservazione del potere fine a se stesso, spalleggiato dal suo nemmeno troppo nascosto “braccio armato” (le “Anime nere”). L’obiettivo dei “cattivi” è l’eliminazione della forza immaginativa e creativa degli uomini (partendo da quella dei bambini e attraverso ogni mezzo, politico, culturale, commerciale o mediatico), individuata non a torto come l’autentico motore delle migliori iniziative di pace e convivenza fra popoli e razze, nonché del libero pensiero politico, sociale, culturale e spirituale. Insieme ad una simpatica e coraggiosa squadra di amici e parenti (non a caso composta da etnie varie e differenti), a combattere qualche volta suo malgrado le trame ordite dalle “Anime nere” e dai loro inattaccabili mandanti, è dunque il giovane protagonista, Giko Greent, in arte Doctor Time, investigatore privato un po’ particolare e decisamente adatto alla “missione involontaria” di cui prima: le sue indagini infatti non partono mai da casi classici e concreti, ma abbracciano senza indugio il fantasmagorico universo della fantasia e dell’immaginazione; ogni episodio vede infatti come co - protagonista uno dei grandi miti e personaggi della fantasia di ogni tempo e luogo: da Babbo Natale a Mago Merlino, per passare attraverso Peter Pan e molti altri ancora. Ognuno di loro è a sua volta collegato appunto (spesso simbolicamente) ad una tematica politica, sociale, etica, ambientale o altro, precisa e figlia legittima degli anni di poco precedenti (gli attuali) a quelli in cui si svolgono le vicende narrate. Avventura, riflessione, fantasia, sentimenti, attualità e tanto umorismo sono i segni che più di altri contraddistinguono un personaggio ed una storia che, pur ricalcando percorsi già noti nell’ambito della letteratura fantasy per ragazzi e a parte la semplice ma accattivante caratterizzazione dei suoi protagonisti, prova a costruire la propria originalità tentando di dimostrare come da sempre l’umana immaginazione, della quale l’infanzia è depositaria e custode principe, sia una risorsa straordinaria ed importantissima per chiunque, qui e ora, cerchi di “vedere” oltre egoismi ed ipocrisie un domani differente e migliore per sé e per i propri figli e nipoti. Una possibilità illimitata e potentissima, disposta a farsi concreta speranza per chiunque la invochi, scrivendola, leggendola e raccontandola attraverso un’ingenua favola infantile, un’improbabile e divertente avventura fantasy, od una mitica ed immortale vicenda epica.
Andrea Bianco
Andrea Bianco