"Il gemello decerebrato". Presentazione dell'autrice.
L'uomo, oggi in special modo, "gioca a fare Dio".
Non è detto che ogni uomo creda in una divinità superiore che lo abbia creato, come si potrebbe fare un giorno con un robot di carne.
Guardando "nel fondo del cielo" un team internazionale di astronomi ebbe modo di immortalare nella costellazione del Leone (la mia come segno zodiacale), un "gamma-ray burst from a star" ossia la luce rossa che irradiava una stella morente, accaduta quando l'universo aveva "solo" 630 milioni anni di età. Quella luce di colore arancione era esplosa a circa 13,03 miliardi di anni luce rispetto all'attuale posizione della Terra, ossia 30 miliardi di anni luce da adesso. Un baratro nel passato, rispetto alla vita del presuntuoso essere umano.
Siamo così piccoli che, dai tempi dei tempi, ci siamo inventati un'anima. Oppure la speranza di una sopravvivenza quanto più possibile vicina all'eternità.
Come giornalista, ma forse anche come poeta, mi sono sempre posta molte domande ed ho anche fatto riflessioni (a titolo speculativo) sui più svariati fronti dell'esistenza.
Questa la motivazione di molti dei miei lavori letterari
Perché "il gemello decerebrato?"
Un tuffo nel futuro possibilistico dove la clonazione non riguarda più "la pecora Dolly". Qualcuno, nascostamente, clonerebbe un nuovo Hitler?
Qualcuno ha clonato o vorrebbe clonare, il figlio perduto?
Cosa abbiamo il diritto di fare, in nome della scienza, cosa non dovremmo?
Dobbiamo guardare alle stelle, mentre distruggiamo il pianeta su cui viviamo?
Le domande sono tante e in questo mio lavoro tento di dare delle risposte a cosa potrebbe accadere se dimenticassimo che gli esseri umani contano, come specie, circa 200.000 anni e non sappiamo a quanto tempo abbiano diritto. Scomparve il Neanderthal: eliminato dal Sapiens che, oltre ad essere più intelligente era, forse, anche più cattivo. Chi farà scomparire dalla terra l'Homo sapiens?
L'uomo, oggi in special modo, "gioca a fare Dio".
Non è detto che ogni uomo creda in una divinità superiore che lo abbia creato, come si potrebbe fare un giorno con un robot di carne.
Guardando "nel fondo del cielo" un team internazionale di astronomi ebbe modo di immortalare nella costellazione del Leone (la mia come segno zodiacale), un "gamma-ray burst from a star" ossia la luce rossa che irradiava una stella morente, accaduta quando l'universo aveva "solo" 630 milioni anni di età. Quella luce di colore arancione era esplosa a circa 13,03 miliardi di anni luce rispetto all'attuale posizione della Terra, ossia 30 miliardi di anni luce da adesso. Un baratro nel passato, rispetto alla vita del presuntuoso essere umano.
Siamo così piccoli che, dai tempi dei tempi, ci siamo inventati un'anima. Oppure la speranza di una sopravvivenza quanto più possibile vicina all'eternità.
Come giornalista, ma forse anche come poeta, mi sono sempre posta molte domande ed ho anche fatto riflessioni (a titolo speculativo) sui più svariati fronti dell'esistenza.
Questa la motivazione di molti dei miei lavori letterari
Perché "il gemello decerebrato?"
Un tuffo nel futuro possibilistico dove la clonazione non riguarda più "la pecora Dolly". Qualcuno, nascostamente, clonerebbe un nuovo Hitler?
Qualcuno ha clonato o vorrebbe clonare, il figlio perduto?
Cosa abbiamo il diritto di fare, in nome della scienza, cosa non dovremmo?
Dobbiamo guardare alle stelle, mentre distruggiamo il pianeta su cui viviamo?
Le domande sono tante e in questo mio lavoro tento di dare delle risposte a cosa potrebbe accadere se dimenticassimo che gli esseri umani contano, come specie, circa 200.000 anni e non sappiamo a quanto tempo abbiano diritto. Scomparve il Neanderthal: eliminato dal Sapiens che, oltre ad essere più intelligente era, forse, anche più cattivo. Chi farà scomparire dalla terra l'Homo sapiens?