L’Associazione per la Ricerca sulla Depressione di Torino presenta un’iniziativa consistente nella pubblicazione di una Collana di Psichiatria Divulgativa.
Dopo il primo libro,“La cura della depressione: farmaci o psicoterapia” (2011), il secondo,“Il paziente depresso e i suoi familiari” (2012), il terzo “Riconoscere e curare l'ansia e il panico”, il quarto “La depressione nelle diverse fasi della vita” (2014), pubblichiamo il quinto ed ultimo volume, dal titolo “Racconti di storie cliniche”, in cui vengono raccontate le storie e i percorsi terapeutici di pazienti che soffrono di Disturbi Depressivi e Disturbi d’Ansia.
Sottolineiamo che l’obiettivo della Collana è di dare un contributo al superamento delle barriere pregiudiziali che s'interpongono tra chi soffre di questi disturbi e chi li cura. Tale obiettivo viene perseguito mediante un'informazione divulgativa che, pur nel rispetto del rigore scientifico, produce e diffonde materiale informativo utilizzando un linguaggio semplice, non “tecnico” e tale da renderne i contenuti facilmente accessibili a “tutti”.
Ribadiamo il concetto che l’informazione è l’unico strumento in grado di contrastare i pregiudizi e quindi fare informazione equivale a fare prevenzione.
Dopo il primo libro,“La cura della depressione: farmaci o psicoterapia” (2011), il secondo,“Il paziente depresso e i suoi familiari” (2012), il terzo “Riconoscere e curare l'ansia e il panico”, il quarto “La depressione nelle diverse fasi della vita” (2014), pubblichiamo il quinto ed ultimo volume, dal titolo “Racconti di storie cliniche”, in cui vengono raccontate le storie e i percorsi terapeutici di pazienti che soffrono di Disturbi Depressivi e Disturbi d’Ansia.
Sottolineiamo che l’obiettivo della Collana è di dare un contributo al superamento delle barriere pregiudiziali che s'interpongono tra chi soffre di questi disturbi e chi li cura. Tale obiettivo viene perseguito mediante un'informazione divulgativa che, pur nel rispetto del rigore scientifico, produce e diffonde materiale informativo utilizzando un linguaggio semplice, non “tecnico” e tale da renderne i contenuti facilmente accessibili a “tutti”.
Ribadiamo il concetto che l’informazione è l’unico strumento in grado di contrastare i pregiudizi e quindi fare informazione equivale a fare prevenzione.